Articoli

All’interno del Centro Starbene, anche in un’ottica di multidisciplinarietà, opera lo psicologo. A spiegare il suo lavoro è la dottoressa Raffaella Lazzarin.

Quando e perché è necessario o importante rivolgersi ad uno psicologo?

In alcune situazioni di vita che richiedono un cambiamento/adattamento della persona, può essere utile richiedere un supporto psicologico. Si tratta di difficoltà più o meno temporanee, come una crisi evolutiva legata ad una fase del ciclo vitale (adolescenza, menopausa, pensionamento, matrimonio, arrivo dei figli o la loro uscita da casa); oppure una crisi adattiva (lutto, separazione, licenziamento, malattia). Questi momenti possono decorrere senza particolari difficoltà oppure richiedere il supporto da parte di uno specialista.

Quanto è importante il supporto psicologico nello sviluppo in età evolutiva e in età adulta?

Il sostegno psicologico è un intervento valido sia in età evolutiva che in età adulta e può essere proposto secondo diverse modalità: individuale, di gruppo, con i genitori.

In età evolutiva è possibile intervenire su difficoltà di varia natura, dalla sfera emotiva e cognitiva a quella comportamentale. Il bambino può essere supportato nella gestione dei comportamenti evolutivi (entrata a scuola, integrazione con i pari, nascita dei fratelli, acquisizione di regole).

All’interno del centro Starbene la figura dello psicologo è parte di un’equipe multidisciplinare composta da neuropsichiatra infantile, educatrici, logopedisti, neuropsicomotricista, assistente sociale, che prende in carico l’utente in base all’esigenza.

In particolare, per quanto concerne le diagnosi di disturbi del neurosviluppo si procede insieme al neuropsichiatra infantile e al terapista di riferimento ad una prima osservazione destrutturata del bambino, proseguendo poi con osservazioni più strutturate e valutazioni psicodiagnostiche che consentono la definizione di obiettivi a medio e lungo termine e di programmare l’intervento.

Alle famiglie che vivono la disabilità è riservato uno spazio di parent training, che accoglie il sistema familiare e offre interventi e percorsi di supporto al fine di elaborare e comprendere la diagnosi, gestire l’ansia e lo stress, confrontarsi riportando quelle che possono essere le difficoltà da affrontare ogni giorno.

Come si svolge un colloquio con lo psicologo?

Il sostegno psicologico prevede circa due incontri di consulenza, volti ad indagare e comprendere l’anamnesi della persona, nonché la sua richiesta e la attuale motivazione. Successivamente si prosegue con incontri a cadenza quindicinale con l’obiettivo di rendere più chiari alcuni aspetti di sé, rendere il soggetto più consapevole delle proprie risorse interne e comprendere come renderle funzionali. Attraverso tecniche precise, l’individuo entrerà in contatto con aspetti di sé fonti di sofferenza e proverà a riorganizzarli.

Il benessere del bambino è da sempre al centro della mission del centro Starbene che da anni svolge attività di diagnosi e trattamento dei disturbi del neurosviluppo e sindromi genetiche con la consapevolezza che non può esistere una buona prassi clinica senza ricerca e formazione e senza condividere fra ricercatori e operatori clinici un comune approccio allo studio, alla diagnosi e al trattamento riabilitativo che ponga in primo piano la qualità della vita del bambino e della sua famiglia.

In quest’ottica si colloca la stanza multisensoriale, uno spazio in cui il bambino, insieme all’ “accompagnatore” qualificato, può esprimere se stesso utilizzando i sensi. La stanza Snoezelen è prima di tutto un approccio alla persona. Prevede la costruzione di una relazione sensibile in cui sono offerte una moltitudine di possibilità di stimolazione sensoriale (effetti visivi, uditivi, tattili, olfattivi, propriocettivi, vestibolari e gustativi) e l’ obiettivo principale è la promozione del benessere. Con l’utilizzo di attrezzature e strumenti multisensoriali, è infatti possibile  gestire i disturbi comportamentali, favorire il rilassamento, stimolare l’esplorazione dell’ambiente, favorire il contatto e la relazione interpersonale, instaurare relazioni positive nella cura quotidiana, promuovere il benessere della persona e anche sostenere la relazione con i famigliari.

 

I bambini vengono accolti nella stanza e seguiti dalle nostre educatrici, la Dott.ssa Carmela Camigliano (Tutor DSA, tecnico aba con Master di I livello dalla diagnosi all’intervento psico educativo e operatore qualificato in approccio Snoezelen I livello ISNA-MSE) e  la Dott.ssa Antonella Le Piane (Tecnico Aba e Assistente analista del comportamento con Master di I livello in Applied Behavior Analysis e Modelli di intervento comportamentale intensivo e precoce nel disturbo dello spettro autistico, operatore qualificato in approccio Snoezelen I livello ISNA-MSE).

La stanza sensoriale viene utilizzata con un approccio terapeutico/riabilitativo  per persone che si trovano in situazioni di fragilità, come persone con demenza o con altre patologie neurodegenerative, per persone con diversi tipi di disabilità, per persone in situazione di dolore cronico.

Per bambini/ragazzi/adulti con difficoltà di apprendimento si mette in campo invece un approccio pedagogico/educativo. Ma la stanza può anche essere un luogo ludico/ricreativo per individui o piccoli gruppi di persone, accomunati dal desiderio di “staccare la spina”!

Dott.ssa Carmela Camigliano

Dott.ssa Antonella Le Piane

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Onde d’urto sono tra le terapie più efficaci e non invasive, per trattare molte patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. Quando e come sono efficaci? Lo abbiamo chiesto al dottor Luigi Vrenna, specialista in neurologia e fisiatria.

Quando rivolgersi al terapista e quando iniziare il trattamento?

Prevalentemente quando si diagnostica una calcificazione a ridosso dei tendini. In modo più approfondito e più specifico utilizziamo le onde d’urto quando ci troviamo di fronte a calcificazioni peri-tendinee soprattutto di spalla. Questa terapia è utile al fine di evitare l’intervento chirurgico. Se non si interviene tempestivamente la calcificazione, una volta instauratasi sul tendine, aumenta di volume. Le onde d’urto sono efficaci anche per la cura della spina calcaneare e della tendinite del tendine di Achille. In questo caso le calcificazioni impediscono una dorsiflessione del piede senza il dolore. Per quanto riguarda la spina calcaneare, la potenza dell’ onda d’urto non rompe la spina ma agisce sull’infiammazione, liberando degli enzimi che, durante l’infiammazione, si bloccano e provocando una vasodilatazione che aumenta l’apporto di sangue e ossigeno ai tessuto aumentando il rpocesso di disinfiammazione. Le onde d’urto sono utili anche nella cura della trocanterite, una calcificazione della parte alta del femore.

Quante sedute servono?

Non è standardizzato. Ogni patologia prevede un numero di sedute a seconda del dolore, dell’invalidità, anche se temporanea, che produce una determinata patologia. Negli ultimi anni le onde d’urto stanno avendo una espansione. Si comincia a parlare di questa terapia anche nelle pseudo-artrosi e anche negli esiti protesici e soprattutto nelle fratture dove si rileva un’accelerazione del processo di guarigione.

Quanto è importante agire subito?

Prima si agisce è meglio è! Trattandosi di calcificazioni se non si interviene immediatamente la calcificazione aumenta di volume. I primi sintomi, dunque, non andrebbero mai sottovalutati. Se una persona avverte un dolore bisogna subito rivolgersi allo specialista per una radiografia e, se necessario, intraprendere il percorso terapeutico.

Qual è la differenza tra onde d’urto focali e radiali?

Le prime sono manu-mediche, la può fare solo il medico specialista; mentre quella radiale che non ha controindicazioni ed effetti collaterali la può effettuare il terapista.