Con il termine cervicalgia s’intendono tutte quelle patologie dolorose a carico del rachide cervicale.
La sua natura può essere traumatica o degenerativa.
Nel primo caso la causa più frequente della cervicalgia è il “colpo di frusta” mentre nel secondo caso sono diversi i fattori causali, quali la comparsa di fenomeni di spondiloartrosi.
Poi bisogna considerare le posture errate che portano alla formazione di ernie discali, alle contratture della muscolatura cervicale e del cingolo scapolare.
Infine, i fattori individuali, tipo l’insorgenza di artriti infiammatorie o patologie tumorali.
Il dolore cervicale può essere specifico, irradiato (in questo caso si parla di cervicobrachialgia) o aspecifico, non irradiato.
Il primo obiettivo del programma terapeutico è controllare il dolore e recuperare la motilità.
Ciò avviene attraverso l’impiego di:
• terapie fisiche (tens, laser, tecar, vibra);
• terapie manuali con massaggio rilassante e decontratturante della zona cervico-dorsale e dei trapezi;
• stretching passivo assistito e autoassistito allo specchio;
• idrochinesiterapia.
Il tutto è finalizzato al recupero di flesso-estensione, rotazioni e flessioni laterali spesso ridotte in termini di mobilità.
Recuperato il ROM articolare, si procede al recupero della muscolatura deficitaria della zona cervico-dorsale, scapolo-omerale e dell’arto superiore con uso progressivo di elastici, palline ecc.
ERNIA DEL DISCO CERVICALE
L’ernia del disco cervicale è una causa frequente di dolore in gran parte della popolazione.
Eventi traumatici o posizioni viziate prolungate provocano una degenerazione dei tessuti e un rimaneggiamento del nucleo polposo e dell’anulus.
La sintomatologia varia a seconda della presenza o meno di compressione nervosa o midollare.
Possono manifestarsi formicolio e dolore diffuso anche agli arti superiori, deficit di sensibilità e perdita dei riflessi degli arti superiori, perdita di tono-trofismo muscolare agli arti superiori, ecc.
Il trattamento può essere conservativo oppure chirurgico.
In entrambi i casi fondamentale è il ruolo della riabilitazione.
Nei casi di ernia del disco cervicale l’obiettivo principale è il controllo del dolore attraverso terapie fisiche (laser, tens, tecar, vibra) e manuali quali massoterapia rilassante dei paravertebrali cervicali, dorsali e trapezi.
Successivamente si procede con delle caute trazioni manuali e/o meccaniche con l’obiettivo di recuperare prudentemente la motilità articolare.
Si ricorre anche all’allungamento muscolare controlaterale e ad esercizi posturali di correzione della postura del rachide cervico-dorsale e delle spalle con un feedback visivo.
Ancora meglio se tale approccio avviene in ambiente acquatico, dove la temperatura dell’acqua, di circa 33°, favorisce il rilassamento dei tessuti molli.
Recuperata la motilità e ridotto il dolore si passa al rinforzo muscolare cauto e controllato dei muscoli del capo e del collo.
Cio’ avviene attraverso movimenti continui e lenti, movimenti con tenuta isometrica ad ampie escursioni articolari e movimenti isometrici contro resistenza a intensità moderata rispettando sempre la soglia del dolore.
FRATTURA DELLE VERTEBRE CERVICALI
A livello cervicale si possono avere diversi tipi di frattura delle vertebre cervicali, clinicamente distinte in :
• frattura senza interessamento neurologico: fratture amieliche;
• frattura con interessamento neurologico: fratture mieliche.
La sintomatologia delle fratture amieliche consiste nella presenza di dolore locale, impotenza o limitazione funzionale e nella presenza di alterazioni dell’atteggiamento della colonna cervicale.
Le fratture delle vertebre cervicali sono provocate da traumi diretti o incidenti stradali.
Quando il processo di consolidazione della frattura delle vertebre cervicali è dimostrato radiologicamente, è fondamentale iniziare un programma riabilitativo specifico.
Il primo obiettivo è recuperare la motilità attraverso caute trazioni manuali passive eseguite anche in acqua (all’interno di una vasca riabilitativa) e allungare la muscolatura in forma attiva dei paravertebrali cervico-dorsali e trapezi. E’ necessaria anche una correzione della postura del rachide cervico-dorsale in stazione seduta ed eretta di fronte allo specchio.
Successivamente si passa al recupero della forza della muscolatura profonda del rachide cervicale attraverso esercizi progressivi dapprima in forma isometrica a bassa intensità.
COLPO DI FRUSTA CERVICALE
Il colpo di frusta cervicale è il trauma più comune del rachide cervicale e si presenta in seguito a un brusco movimento del tratto cervicale in iperflessione o in iperestensione, senza danni importanti alle radici nervose e al midollo.
Tra le cause abbiamo: trauma sportivo, caduta e incidente sul lavoro, anche se la causa più comune sono gli incidenti automobilistici.
Il colpo di frusta cervicale si manifesta con dolore intenso e rigidità. Spesso al dolore si aggiunge un senso di vertigine e una intensa emicrania.
Il trattamento riabilitativo si basa sul recupero precoce dell’articolarità attraverso terapie manuali decontratturanti, pompage articolari, allungamenti muscolari di paravertebrali cervicali, scaleni, trapezi e sternocleidomastoidei.
Solo successivamente, il trattamento riabilitativo prevede:
• esercizi posturali per il recupero del controllo muscolare e di una corretta postura del rachide cervicale;
• esercizi di rinforzo dei muscoli sopra citati con palline ed elastici progressivi.
RIGIDITÀ DEL COLLO
La presenza di contratture muscolari a livello del rachide cervicale e del cingolo scapolare è la causa più frequente di rigidità del collo.
Questa condizione è causata spesso da posture sbagliate, da posizioni anomale durante le ore di riposo notturno oppure da traumi di tipo sportivo o automobilistico (colpo di frusta).
Altre volte, invece, la rigidità del collo, si presenta come conseguenza di alterazioni strutturali come ernia del disco, spondilolisi o spondilolistesi, osteoartrosi.
La sintomatologia comprende dolore retronucale e ridotta motilità articolare.
La terapia è dapprima volta alla risoluzione della sintomatologia dolorosa attraverso l’impiego di terapie fisiche, quali laser ad alta potenza, tens, tecar, vibra ecc.
Successivamente seguita da un trattamento fisioterapico e idrochinesiterapico per la ripresa ottimale della funzionalità.
CONTRATTURA DEL TRAPEZIO
Le cause che determinano la contrattura del trapezio sono varie. Le più frequenti sono di tipo traumatico o di tipo posturale (posture errate protratte).
La sintomatologia è tipicamente caratterizzata da dolore al collo con comparsa frequente di cefalea e limitazione articolare meglio nota come “torcicollo”.
Il trattamento è sempre conservativo e le sedute di fisioterapia sono volte alla risoluzione della contrattura del trapezio e alla ripresa funzionale ottimale.
Il trattamento riabilitativo ha come obiettivo:
• ridurre il dolore con le seguenti modalità attraverso l’utilizzo di terapie fisiche come laser, tens, tecar, vibra
• recuperare l’articolarità attraverso massoterapia decontratturante, pompage leggeri del collo ed esercizi di stretching del trapezio e dei paravertebrali cervicali.
CERVICALGIA
Con il termine cervicalgia s’intendono tutte quelle patologie dolorose a carico del rachide cervicale.
La sua natura può essere traumatica o degenerativa.
Nel primo caso la causa più frequente della cervicalgia è il “colpo di frusta” mentre nel secondo caso sono diversi i fattori causali, quali la comparsa di fenomeni di spondiloartrosi.
Poi bisogna considerare le posture errate che portano alla formazione di ernie discali, alle contratture della muscolatura cervicale e del cingolo scapolare.
Infine, i fattori individuali, tipo l’insorgenza di artriti infiammatorie o patologie tumorali.
Il dolore cervicale può essere specifico, irradiato (in questo caso si parla di cervicobrachialgia) o aspecifico, non irradiato.
Il primo obiettivo del programma terapeutico è controllare il dolore e recuperare la motilità.
Ciò avviene attraverso l’impiego di:
• terapie fisiche (tens, laser, tecar, vibra);
• terapie manuali con massaggio rilassante e decontratturante della zona cervico-dorsale e dei trapezi;
• stretching passivo assistito e autoassistito allo specchio;
• idrochinesiterapia.
Il tutto è finalizzato al recupero di flesso-estensione, rotazioni e flessioni laterali spesso ridotte in termini di mobilità.
Recuperato il ROM articolare, si procede al recupero della muscolatura deficitaria della zona cervico-dorsale, scapolo-omerale e dell’arto superiore con uso progressivo di elastici, palline ecc.