Si amplia il ventaglio di servizi offerto da Starbene in ambito cardiologico. Presso il nostro centro, grazie a una eccellente e completa dotazione strumentale nel campo della diagnostica non invasiva, è possibile eseguire esami utili per prevenire e gestire malattie cardiovascolari.

HOLTER PRESSORIO

L’holter pressorio è un esame diagnostico non invasivo, indolore, che consente di misurare, a intervalli regolari, la pressione arteriosa durante una intera giornata e di registrarne i risultati.
Il dispositivo a disposizione presso il Centro Starbene è un registratore della pressione H24, semplice da usare, leggero e compatto. Tutto per massimizzare il confort del paziente.

HOLTER CARDIACO

L’holter cardiaco si effettua attraverso un apparecchio che registra l’attività elettrica del cuore. Al paziente vengono applicati sul torace alcuni elettrodi collegati all’apparecchio portatile grande quanto un I-phone, da indossare per il periodo prefissato dal medico, di giorno e di notte.
Una volta terminato l’esame, l’utente dovrà recarsi nuovamente presso il centro per rimuovere gli elettrodi e consegnare l’apparecchio contenente i dati che verranno scaricati ed inviati al medico refertatore. Il tutto in tempi rapidi per garantire una diagnosi veloce.

ELETTROCARDIOGRAMMA

L’elettrocardiogramma, o ECG, è un esame diagnostico, anche di routine, attraverso il quale si registrano e riportano graficamente il ritmo e l’attività elettrica del cuore. L’elettrocardiogramma permette di rilevare diverse condizioni cardiache a riposo o sotto sforzo.

L’utente, dopo eventuale prescrizione medica, può recarsi direttamente al centro o può contattare il numero 0962.26961 per prenotare l’esame diagnostico.

Salvatore Bagalà, Neuropsichiatra infantile

Il 2 aprile, come ogni anno, si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo: intervista al dottor Salvatore Bagalà, Neuropsichiatra infantile presso il Centro Starbene.

Cos’è l’autismo?

E’ un disturbo pervasivo del neurosviluppo del Sistema Nervoso Centrale, ad esordio precoce che, in base alle evidenze e indicazioni ormai consolidate della letteratura scientifica internazionale, determina una disabilità complessa nell’area della comunicazione, socializzazione, percezione e del comportamento, ridotto e stereotipato. Nello specifico ed a scopo esemplificativo si caratterizza per deficit della reciprocità socio-emotiva nell’iniziativa e conversazione nella comunicazione verbale e mimico-gestuale efficace e di condivisione di interessi, emozioni e sentimenti. Tra le altre manifestazioni si rilevano, in modo molto diversificato tra una persona e l’altra ma anche nello stesso individuo, una varietà di difficoltà di comprensione e gestione delle relazioni e di adattamento ai diversi contesti sociali, di condivisione delle attività di gioco di immaginazione (noto come “metacognitivo”), quali capacità di fare amicizia, isolamento ed apparente disinteresse verso i coetanei. Quindi oltre a movimenti ed eloquio stereotipati e ripetitivi, si osservano sottomissioni a routine, scarsa flessibilità, dispersione delle capacità, oppure disagio e resistenza ai cambiamenti, interessi insoliti e bizzarri, iperconcretismo e cura particolare per i dettagli. Non trascurabili le turbe “percettive” con reazioni insolite e ipo/ipereattività agli stimoli (per es. tapparsi le orecchie udendo taluni rumori, soffermarsi insistentemente su luci fisse o in movimento, esplorare gli oggetti portandoli in bocca o annusandoli). Tale variabilità giustifica il concetto di “Spettro Autistico” e, le diverse fasi evolutive in cui si registrano, quello di traiettoria per un disturbo detto Life-span perché interessa pur modificandosi tutta la vita. Pertanto si distinguono vari livelli di gravità (1, 2, 3) per i quali è necessario un supporto e questo deve essere significativo o molto significativo. Inoltre si distinguono associazioni, note come specificatori per disturbi intellettivi e del linguaggio, condizioni mediche e genetiche note, o comorbilità con altri disturbi psicopatlogici e del neurosviluppo (per es. ADHD).

Quanto è importante una diagnosi precoce?

E’ fondamentale in quanto consente di intervenire tempestivamente e di “rimodellare” letteralmente le “strutture encefaliche” che sono alla base dei comportamenti tipici o atipici (propri dell’autismo) del neurosviluppo grazie alla peculiare “plasticità” delle prime epoche della vita, con adeguate procedure (non esiste un solo “metodo” di trattamento dei disturbi dello spettro autistico). In ragione di tale evidenza sono attive e sempre più insistentemente promosse campagne di sensibilizzazione e screening (per es. il progetto NIDA dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità) a conferma di tale rilevanza.

Il 2 aprile è la giornata dedicata all’Autismo, cosa si può ancora fare per migliorare la qualità della vita di bambini e adolescenti e come sostenere le famiglie?

Moltissimo! Gli interventi sono ancora oggi insufficienti, dispersi nei vari contesti di vita e spesso inappropriati. La prima esigenza risiede nella “strutturazione” concertata di attività mirate a sviluppare le “capacità emergenti” e adattare quelle disfunzionali, nelle aree descritte, di ogni singola persona con autismo, previa definizione di un profilo dinamicamente aggiornato di funzionamento secondo le indicazioni dell’OMS e della classificazione ICF. Permane l’esigenza di una rete di servizi sanitari specialistici, di diagnosi e trattamento, accessibili e omogeneamente diffusi in tutti i territori regionali, per garantire il superamento della disomogeneità e della difformità di opportunità di cura e presa in carico. La rete dei servizi sanitari, sia territoriali che ospedalieri, sia specialistici che di base, deve garantire un approccio multiprofessionale e interdisciplinare per poter affrontare con competenza e coesione la complessità e l’eterogeneità delle sindromi autistiche. Risulta pertanto essenziale il raccordo e coordinamento tra i vari settori sanitari coinvolti così come l’integrazione tra gli interventi sanitari e quelli scolastici, educativi e sociali, tra servizi pubblici e servizi del privato e del privato sociale, le famiglie e le loro Associazioni. Occorre, infine, diffondere la consapevolezza che l’autismo è un problema che riguarda l’intero ciclo della vita e non può né deve confinarsi ed esaurirsi nella pur lodevole giornata del 2 aprile. L’azzurro “luminoso” di questo appuntamento è ancora un auspicio insufficiente se non tradotto in azioni incisive e sinergiche per una condizione resa ancora più emergenziale per la sua esplosione epidemiologica (le ultime stime, più prudenti, riportano un’incidenza di 1 caso su 58/62). Serve la consapevolezza e l’impegno etico e continuo di tutti!

Il dolore è un’esperienza soggettiva, sensoriale ed emotiva, spesso vissuta come una malattia e, come tale, da curare. Il Centro Starbene mette a disposizione dell’utenza uno dei migliori specialisti in materia di terapia del dolore muscoloscheletrico e neuropatico, il dottor Sebastiano Serra, specialista in Fisiologia e Malattie del Sistema Nervoso, Fisiatria (Perf. in Posturologia, Master in Terapia del Dolore, Perf. e Alta Specializzazione per il Dolore Neuropatico).

Cos’è la terapia del dolore?

Il dolore, causato da un danno o da una disfunzione dell’organismo, una volta instauratosi, tende spesso a cronicizzare e può risultare grave e difficilmente controllabile. Per questo motivo è fondamentale intervenire, quanto più precocemente possibile, con trattamenti farmacologici, fisici e psicologici/cognitivi, onde evitare l’instaurarsi, anche solo, della “memoria” del dolore e della diversificazione tissutale irreversibile. La terapia del dolore muscoloscheletrico e neuropatico, viene effettuata da specialisti di branca, necessita di un notevole livello di esperienza e si avvale di molteplici “armi” terapeutiche. E’ operatore dipendente e deve essere “confezionata” ad hoc, per ogni singolo paziente e patologia.

Quando rivolgersi allo specialista?

Il più precocemente possibile, quando le comuni terapie di base non hanno sortito gli effetti desiderati o quando si ritenga che la prestazione richiesta sia dirimente nel breve termine.

Quanto è importante informare le persone sulla possibilità di controllare il dolore cronico?

E’ fondamentale informare l’opinione pubblica che il dolore, in quanto tale, deve e può essere efficacemente controllato, evitando ove possibile, il processo di cronicizzazione.

Qual è il modo migliore per rendere efficace la terapia del dolore?

L’efficacia di ogni terapia è strettamente correlata al tempo intercorso ad intraprendere un trattamento, allacapacità di “prendere” in carico il paziente, di lavorare in equipe multidisciplinare e alla preparazione professionale degli stessi, considerando la rapida evoluzione di tecniche e trattamenti specifici.

Starbene è anche centro Scoliosi. È possibile rivolgersi alla nostra struttura per la diagnosi precoce e il trattamento delle patologie della colonna vertebrale. Quando e come? Lo spiega il dottor Ettore Edmondo Zito, specialista in ortopedia e nel trattamento e prevenzione della scoliosi e delle deformità vertebrali, iscritto alla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia in qualità di socio ordinario dal 1992 e socio ordinario, dal 2004, della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale –Gruppo Italiano Scoliosi.

Che cos’è la scoliosi?

Una deformità della colonna vertebrale che colpisce gli adolescenti e che ha un grosso potenziale evolutivo durante lo sviluppo fino a quando i ragazzi non completano l’accrescimento. La scoliosi è un problema estetico nell’adolescenza e nell’età giovanile – specie nelle ragazze che è il sesso più colpito con una incidenza di 5 a 1 ; nell’età adulta invece provoca gravi disfunzioni e diventa una malattia fortemente invalidante. La colonna vertebrale, nel tratto dorsale, si articola infatti con le costole per formare la gabbia toracica al cui interno si trovano organi fondamentali: cuore e polmoni, ecco perché se non curata da subito, nell’età pre-senile e senile causa gravi ripercussioni sulla funzionalità respiratoria e cardiaca soprattutto nelle donne in età postmenopausale visto che va ad aggravare le manifestazioni degenerative dell’osteoporosi. La prognosi insomma, andrà dunque ad incidere sulla qualità della vita.

Quando rivolgersi all’esperto?

Nell’età dello scatto puberale, generalmente in quinta elementare o in prima media.

Quanto è importante la diagnosi precoce?

E’ fondamentale perché evita il calvario di un trattamento drastico della scoliosi ed evita soprattutto l’intervento chirurgico che oltre ad essere lungo doloroso e fastidioso sottopone a notevoli sacrifici il paziente ma anche la famiglia e la comunità per gli elevati costi che comporta. Ecco perché i pediatri dovrebbero invitare i genitori a sottoporre i propri figli a una visita con lo specialista in un centro specializzato per un attento esame obiettivo. In questo senso è stata inviata una mail ai medici di base per avviare tramite il centro Starbene un programma di screening adolescenziale per la: DIAGNOSI PRECOCE della scoliosi e dei dismorfismi e paramorfismi della colonna vertebrale con programma di screening adolescenziale. Effettuata la diagnosi l’adolescente verrà sottoposto ad attento e severo protocollo terapeutico secondo le Linee Guida del Gruppo Italiano Scoliosi. Trattandosi di una malattia di cui a tutt’oggi non si conosce la causa, l’unica forma di profilassi è l’attenta sorveglianza fino al termine dell’accrescimento pronti ad intervenire con tutte le metodiche di trattamento più opportune all’evolversi della deformità.

Presso il Cento Starbene è possibile quindi effettuare :
MORFOMETRIA VERTEBRALE e valutazione dell’evolutività delle deformità e del relativo programma terapeutico
TRATTAMENTO LYONNESE della scoliosi
TRATTAMENTO CONSERVATIVO con corsetti, busti ed apparecchi gessati
TRATTAMENTO KINESITERAPICO con applicazione delle principali metodiche correttive e di rieducazione motoria ( SCHROTH, KLAPP, MEZIERES, SOHIER, NIIEDERHOFFER, I.O.P. )DIAGNOSI PRECOCE delle deformità congenite
(SCHISI VERTEBRALE ED EMISPONDILIA, DISPLASIA DELL’ANCA, PIEDE TORTO CONGENITO )
DIAGNOSI PRECOCE dell’ alterazioni dell’adolescenza
(PIEDE PIATTO VALGO, GINOCCHIO VALGO, OSTEOCONDROSI, EPIFISIOLISI, SPONDILOLISI E SPONDILOLISTESI )

La strategia del centro è quella di individuare le forme di scoliosi che sono destinate ad evolversi e peggiorare intervenendo con trattamenti mirati ed effettuare diagnosi precoce delle principali patologie di interesse ortopedico-pediatrico.

L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, è associata a diverse patologie, quali malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, ed è principalmente causata da fattori genetici, da un’alimentazione scorretta e dalla sedentarietà; può insorgere in ogni fase della vita e può essere transitoria o duratura.

L’obesità può essere prevenuta, quando non dipende da una specifica patologia, ma bisogna intervenire su più fattori, non solo comportamentali e psicologici, ma anche ambientali e sociali.

Per questo motivo è stata istituita nel 2015, la Giornata Mondiale dell’Obesità, che ricorre il 4 marzo in tutto il mondo, e ha lo scopo di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare l’adozione di stili di vita corretti, insistendo in particolare sulla prevenzione in età evolutiva. L’obesità in età evolutiva, infatti, rappresenta un elevato fattore di rischio per lo sviluppo di obesità in età adulta.

Per prevenire sovrappeso e obesità non bisogna rinunciare ai sapori, ma è importante modificare le proprie abitudini alimentari, e un risultato soddisfacente si ottiene dalla somma di tante piccole e costanti attenzioni.

Ecco i consigli della dottoressa Chiara Polimeni, nutrizionista del Centro Starbene

  • Fare la spesa possibilmente quando vi sentite non affamati; preparare una precisa lista della spesa e acquistare solo gli alimenti della lista. Imparare a leggere le etichette nutrizionali; non avere in casa alimenti a elevata densità energetica pronti per il consumo (es. dolci, salumi, formaggi);
  • Non assaggiare durante la preparazione dei pasti, portare a tavola solo ciò che si vuole mangiare, masticare ogni boccone a lungo e assaporare il cibo.
  • Utilizzare olio extravergine d’oliva piuttosto che burro o margarina; preferire metodi di cottura che non richiedano l’aggiunta di grassi. Utilizzare spezie, erbe aromatiche per insaporire e padelle e pentole con fondo antiaderente, cottura a pressione, ecc..;
  • Nelle occasioni sociali è importante non arrivare a tavola troppo affamati, limitare numero e porzioni degli alimenti, essere coscienti di ciò che si sceglie, gustare il piacere della compagnia e non solo quello del cibo
  • Fra gli spuntini preferire il consumo di frutta fresca, frutta secca, yogurt magro piuttosto che merendine.
  • Burro e margarina nei dolci possono essere sostituiti dallo yogurt magro, le torte possono essere farcite con frutta fresca, le crostate di frutta vanno preferite alle torte ripiene.
  • Seguire una dieta varia, limitando il consumo di sale, grassi saturi, zuccheri semplici (abbondanti soprattutto nei cibi confezionati);
  • Aumentare il consumo di fibre alimentari (frutta, verdura, legumi, cereali integrali) e di alimenti freschi, di stagione e preferibilmente a Km 0;
  • Limitare il consumo di bevande alcoliche. L’alcol è nocivo per la salute degli organi, è una importante fonte di calorie ed è privo di nutrienti;
  • Dare ai bambini un buon esempio in materia di alimentazione, coinvolgendoli nella scelta e nella preparazione dei pasti;
  • Fare una regolare attività fisica: almeno 30 minuti/giorno di camminata a passo veloce; usare le scale piuttosto che l’ascensore, e se volete chiacchierare con un amico, fatelo passeggiando piuttosto che sorseggiando un drink seduti al bar.

L’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della sanità, come si legge nella sua costituzione, è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Questa definizione è l’assoluto ideale a cui tendere nell’assistenza e nella cura della persona.

Una delle condizioni ormai più comuni che allontana da tale condizione di benessere è l’obesità che in Italia ha un’incidenza stimata fra il 10 ed il 15% della popolazione generale. Secondo l’Istituto Superiore di sanità si tratta di uno dei principali problemi di salute pubblica.

Cos’è l’obesità?

E’ una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria. Si tratta di una malattia seria e debilitante. L’eccessivo peso corporeo usura le articolazioni e la colonna vertebrale. Le energie e la voglia di muoversi ed eseguire una sana attività fisica declinano a ogni chilo che si aggiunge al nostro corpo.

A causa dell’obesità si sviluppano malattie metaboliche gravi che facilmente diventano croniche e difficilmente risolvibili con la terapia medica. Ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete mellito sono solo alcune tra le più importanti patologie che si riscontrano nei pazienti obesi.

Oltre al benessere fisico viene minato anche il benessere psichico con gravi conseguenze sulla qualità della vita e le relazioni sociali.
Il sonno notturno, ad esempio, è disturbato dall’eccessivo peso e senza che ce ne si renda conto, l’obeso va in apnea durante il riposo. Arriva meno ossigeno al nostro organismo. Si dorme male e durante la giornata si è stanchi e svogliati.

Man mano che l’età avanza, il paziente è costretto quindi a destreggiarsi fra diversi specialisti: dietisti, psicologi, cardiologi, diabetologi, endocrinologi, pneumologi, ortopedici, fisiatri ecc…

Quando ricorrere a un intervento di chirurgia bariatrica?

Negli ultimi decenni un ruolo decisivo nella terapia dell’obesità è stato assunto dalla chirurgia Bariatrica. Dalla fine degli anni 70 negli USA si è iniziato a trattare l’obesità attraverso interventi chirurgici che negli anni recenti sono diventati sempre più mirati, più efficaci, meno invasivi.

A seguito di fallimenti di percorsi e terapie dietetico-comportamentali, il paziente obeso in una età compresa fra 18 e 65 anni può essere candidabile ad interventi chirurgici bariatrici muovendo così i suoi primi passi nell’approssimarsi all’ideale “stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” auspicato dall’OMS.

Il percorso con il Centro Starbene

Il Centro StarBene, con le sue varie professionalità e risorse, permette non solo di compiere questo primo passo, ma di proseguire in tutto il cammino riabilitativo e mantenitivo.

Gli interventi chirurgici dei pazienti che afferiscono allo StarBene vengono eseguiti presso il Centro di Chirurgia Bariatrica del Policlinico San Marco di Zingonia (BG) con tecnica laparoscopica mini-invasiva.

Di fondamentale importanza per la buona riuscita e l’ottenimento di un risultato definitivo senza recidive di obesità è un adeguato follow-up, innanzitutto clinico e successivamente, se necessario, strumentale, attraverso visite ambulatoriali, sia chirurgiche che dietistiche che psicologiche, a cadenze differenti sempre nel pieno rispetto delle linee guida.

Starbene accompagna il paziente dall’inizio del percorso e fino alla fine. Dopo l’intervento infatti, si inizia il protocollo dietetico in regime da ricovero, sotto la supervisione dell’equipe multidisciplinare, poi dopo le dimissioni si ritorna al domicilio.

Seguono poi i controlli clinici ambulatoriali chirurgici presso il Centro StarBene a 1 mese, 3-6-9-12 mesi e successivamente con cadenza annuale (o anticipata, a seconda delle differenti necessità clinico-terapeutiche). In tale sede verranno concordate con gli altri specialisti del Centro StarBene le ulteriori terapie di supporto necessarie per il percorso di cura.

Lo specialista il Dottor Matteo Uccelli

Il dott. Matteo Uccelli (circa 1500 interventi di Chirurgia Bariatrica negli ultimi 5 anni come primo operatore), collaboratore del prof. Olmi da oltre 10 anni, ha cooperato attivamente nella ideazione e creazione del Centro di Chirurgia Bariatrica di Zingonia. Attualmente ricopre il ruolo di Aiuto – Referente Chirurgia Bariatrica presso il Chirurgia Generale ed Oncologica – Centro di Chirurgia Laparoscopica Avanzata – Centro di Chirurgia dell’Obesità del Policlinico San Marco GSD (Zingonia -BG).

Starbene è centro accreditato dalla Regione Calabria per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) garantita dal Servizio sanitario nazionale.

In cosa consiste l’Adi lo spiega il dottor Walter Geremicca, già primario del servizio di Medicina Trasfusionale, specialista in Immunoematologia e responsabile dell’organizzazione dell’assistenza domiciliare integrata presso il Centro Starbene.

Che cos’è l’assistenza Domiciliare integrata?
Comprende numerosi fattori riguardo la salute dei pazienti che non possono più accedere, per motivi strettamente legati alle loro patologie, agli ospedali e ambulatori. In questo caso è la sanità che interviene direttamente a domicilio.

Come è organizzata l’assistenza?
Secondo uno schema multidisciplinare. Innanzitutto si parte da un’accurata diagnosi e dalla scelta della terapia in simbiosi con il medico curante. Assicuriamo visite specialistiche, fisioterapia, igiene personale e tutte quelle prestazione utili, come ad esempio analisi del sangue che, di norma, richiedono l’accesso a strutture sanitarie. L’obiettivo insomma, è quello di evitare di far spostare il paziente dal proprio domicilio. Sostituiamo, nel nostro piccolo, l’ente ospedaliero o altri istituti.

Quanto è importante prendersi cura del paziente in un ambiente a lui familiare?
Quando il paziente non viene spostato dalla propria casa ha una percentuale maggiore di guarigione. Rimanendo tra le sue cose, insieme ai suoi cari, si sente rassicurato e lo stato d’animo incide tanto in un numerose patologie. Ma non solo, sarebbe cruento spostare un malato, soprattutto grave, dal proprio domicilio per portarlo nelle varie istituzioni sanitarie.

Hai deciso di cambiare il tuo regime alimentare? Affidarsi ad un esperto della nutrizione è fondamentale. Perché? Lo spiega la dottoressa Chiara Polimeni, nutrizionista del centro Starbene.

Chi è il nutrizionista?

Il nutrizionista è una figura professionale che elabora piani alimentari personalizzati in base alle diverse esigenze del paziente, e lo accompagna verso un percorso di rieducazione alimentare, aiutandolo a modificare il proprio stile di vita e il rapporto con il cibo. Inoltre si avvale di una strumentazione in grado ad esempio, di rilevare le percentuali di massa grassa e magra, in modo da avere un quadro più chiaro e preciso della composizione corporea del paziente.

Quando rivolgersi al nutrizionista?

L’opinione comune è che ci si debba rivolgere al nutrizionista solo per perdere peso, in realtà il nutrizionista si occupa di molti aspetti della salute associati all’alimentazione, si pensi non solo alle patologie, quali ad es. il diabete o l’ipertensione, ma anche a situazioni fisiologiche, come la gravidanza, l’allattamento, l’adolescenza.

Inoltre il nutrizionista insegna al paziente a nutrirsi correttamente, lo aiuta a perdere peso in modo graduale grazie ad una dieta equilibrata, evitando gli errori tipici delle diete fai da te e delle diete “lampo”. Se perdere peso è complicato, aumentare il peso non è più semplice, in questo caso è importante seguire un’alimentazione ipercalorica ma allo stesso tempo sana ed equilibrata.

Quando rivolgersi al Neuropsichiatra infantile? In cosa consiste una visita neuropsichiatrica infantile? A queste ed altre domande risponde Salvatore Bagalà, specialista in Neuropsichiatria Infantile, in Neurologia Pediatrica e in Neurofisiopatologia ed Epilettologia in età evolutiva. Bagalà collabora con il centro Starbene.

Di cosa si occupa la Neuropsichiatria infantile?

Di tutte le patologie di ordine neurologico, psicopatologico e del Neurosviluppo (tipico e atipico) dell’età evolutiva e dell’adolescenza che spaziano dalla prevenzione, diagnosi e terapia al trattamento riabilitativo e abilitativo inclusivo in prospettiva life-span;

Quando è necessario rivolgersi allo specialista?

In tutte le condizioni con sintomi neurologici (es. cefalee, alterazioni della coscienza, motricità, disturbi percettivi), psicopatologici (comportamento per es. inibito-iperattivo, oppositivo, ripetitivo, nelle abilità scolastiche, scadimento dell’autostima e dell’umore) e di sospetto di atipie transitorie e/o persistenti dello sviluppo (per es. del linguaggio e altre forme di comunicazione e relazione, movimento, competenze correlate all’età anagrafica) ma anche a scopo consultivo su base autonoma parentale o su indicazioni da parte di Pediatri o altre Figure Professionali (per es. Psicologi, Terapisti, Docenti Scolastici);

Come si svolge una visita Neuropsichiatrica?

Con la raccolta più circostanziata possibile della storia clinica da tutte le fonti attendibili disponibili nel rispetto della privacy, con una valutazione obiettiva generale (per es. per escludere dismorfie) e specifica di tipo neurologico e psichico, con l’osservazione in contesto libero e strutturato, setting e assessment mirati per ciascun sospetto clinico (es. Spettro Autistico, Disturbi cognitivi e Specifici o meno dell’apprendimento, ADHD, Comunicazione, Movimento). Il tutto compendiato da esami strumentali (es. EEG, Potenziali evocati, Neuroradiologici e di successivo approfondimento genetico) e test mirati (psicometrici, proiettivi, neuropsicologici o più specifici quali ADOS – 2 per Autismo e Batterie per DSA – Disturbi Specifici di Apprendimento – e Funzioni esecutive) con opportunità di monitoraggio delle traiettorie evolutive, delle comorbilità o co-occorrenze, dei fattori contestuali nell’ottica oggettiva della “complessità” (come previsto dal MHCB: Maternal and Child Healt Bureau);

Quanto è importante una diagnosi e un intervento tempestivo nei bambini che hanno bisogno di seguire una terapia?

Rappresenta una necessità strategica e cruciale per il prosieguo prognostico in quanto consente di incidere significativamente sulla “struttura” Encefalica in virtù della sua notoria “plasticità” e praticabilità di tempestivo ricorso a protesizzazioni (es. impianto cocleare) e cure innovative (per es. nei Disturbi sensoriali – della vista, udito – dello Spettro Autistico, della motricità, del linguaggio, etc.) e si avvale dei programmi di screening e maggiore conoscenza scientifica e consapevolezza collettiva.

Quali sono le paure dei genitori e come possono essere superate?

Quelle tipiche “di panico” (a volte infondate a fronte di altre di minimizzazione) rispetto alle manifestazioni osservate con conseguenti comportamenti talora di medical shopping fuorviante, accesso diretto all’auto-informazione (… Dr. Google) o alla rassicurazione vs preoccupazione eteroindotta attraverso il passa-parola o pratiche ancora “sciamaniche”; in tal senso bisogna affidarsi a team di sicura affidabilità e reputazione deontologica del territorio piuttosto che ricorrere sistematicamente ad una emigrazione sanitaria extraregionale spesso intempestiva o virtualmente poco utile per le ricadute pratiche sul quotidiano.

Lei ha una lunga esperienza, cosa è cambiato in questi lunghi anni nell’approccio e nelle terapie?

Tantissimo, l’inimmaginabile! Sia per l’attenzione, consapevolezza e incidenza epidemiologica di disturbi già noti, letteralmente esplosa nell’ultimo lustro! Basti pensare che i Disturbi dello Spettro Autistico da soli hanno registrato un incremento del 5000 x % e, come gli altri disturbi del neurosviluppo, rispondono a procedure appropriate con risultati positivi prima impensabili. Lo stesso vale per patologie neurologiche quali le epilessie (l’80% delle quali esordiscono in età evolutiva), le neoplasie ed altre condizioni ritenute fino ad ora, a torto, incurabili, quali per es. le amiotrofie spinali, grazie ai progressi strabilianti della ricerca genetica, alla possibilità di una sofisticata diagnostica neurofisiologica e neuroradiologica che hanno letteralmente ribaltato le prospettive di sopravvivenza e qualità di vita per le persone in età evolutiva e la “resilienza” delle loro famiglie. Sono ovviamente intervenute nuove e perniciose criticità, specie riguardo alle problematiche dell’adolescenza e conseguente necessità di un approccio rivisitato per procedure e appropriatezza. In definitiva la Neuropsichiatria ha assunto un ruolo ed una importanza fondamentale per l’età evolutiva ai fini terapeutici, prognostici, di autonomia e inclusione con proiezioni decisive anche per l’età giovanile-adulta che nulla ha più a che fare con la percezione antica e “maternalistica”, anche tra gli addetti ai lavori, di una “disciplina minore” e poco incisiva nella possibilità di risoluzione parziale e definitiva delle condizioni descritte, destinate a perpetuarsi o incistarsi in modo più rilevante e irreversibile in età adulta se non tempestivamente e adeguatamente diagnosticate e trattate.

L’elettroencefalogramma (EEG) è un esame strumentale indolore e non invasivo che consente la misurazione dell’attività elettrica del cervello.

Si tratta di un approfondimento dell’esame neurologico ed è fondamentale per la diagnosi, lo studio ed il follow up delle epilessie in genere e dei disordini del sonno, ma è utile anche nella medicina dello sport e per approfondire eventuali patologie del sistema nervoso centrale(SNC) in generale.

Utilizzato in Neuropsichiatria infantile, può essere eseguito ad ogni età in veglia o in sonno o in veglia/sonno.

La registrazione dell’elettroencefalogramma avviene applicando elettrodi a coppetta sulla cute del cuoio capelluto. Gli elettrodi vengono fissati mediante una specifica pasta conduttrice adesiva. L’esame prevede differenti procedure a seconda dell’età e delle condizioni cognitivo-comportamentali.

Starbene è centro accreditato dalla Regione Calabria per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) garantita dal Servizio sanitario nazionale.

Cos’è l’ADI?

Si tratta del servizio di assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multi professionale del paziente. Soprattutto nelle patologie croniche di lunga durata e il cui carico assistenziale grava prevalentemente sulla famiglia, si impongono strategie assistenziali integrate e varie: trattamenti medici, ma anche supporto infermieristico e terapie riabilitative. L’assistenza domiciliare Integrata (ADI) è compresa tra i Livelli Essenziali di Assistenza definiti dal DPCM del 29 novembre 2001 e le Aziende Sanitarie devono garantirne l’erogazione a tutti i cittadini iscritti nella loro Anagrafe degli assistiti. La richiesta di attivazione può essere presentata agli uffici competenti delle Aziende sanitarie locali.

Quando richiederla?

L’ADI è rivolta ai cittadini con una patologia di una certa complessità dal punto di vista sanitario e sociale. Hanno diritto ad ottenere l’ADI coloro che hanno perso l’autosufficienza, per sempre o per un lungo periodo. Quelli che non possono più camminare, o che sono totalmente dipendenti da una terza figura, e che hanno la possibilità di attivare gli interventi a domicilio.

Obiettivi:

  • Dare una risposta coerente ed adeguata a specifici bisogni di salute
  • Contribuire alla realizzazione della continuità e dell’integrazione dell’assistenza
  • Prevenire la solitudine e l’emarginazione della persona
  • Supportare la famiglia
  • Intervenire per il recupero delle capacità residue di autonomia e di relazione
  • Migliorare la qualità di vita del paziente

Da Starbene arriva l’ultima frontiera della riabilitazione. Unico centro della provincia di Crotone ad utilizzarla, la Theal Therapy è una metodica terapeutica indolore unica nel suo genere.

Non un semplice laser ma un trattamento mirato e personalizzato che amplifica la potenzialità e l’ efficacia della terapia.

Come funziona

La Theal Therapy eroga luce laser a diversa intensità, questo consente all’operatore l’uso del dispositivo con emissioni da bassissimi ad alti livelli energetici. Il terapista può quindi trattare diverse patologie in diverse modalità e con diversi applicatori.

Secondo gli ultimi studi il 93% dei pazienti trattati con la Theal Therapy prova sollievo immediato dal dolore.

Quando farla?

I suoi campi di applicazione sono molteplici: consente di raggiungere risultati ottimali nella riabilitazione, nella cura di neuropatie e in ambito sportivo.

Quando si parla di Psicoterapia ci si riferisce al trattamento dei disagi e dei disturbi psichici effettuato prevalentemente attraverso il rapporto verbale ed emotivo tra il paziente e il terapeuta il quale si serve di metodologie e strumenti psicologici.

Presso Starbene, attraverso l’intervento Psicoterapico ad opera di una specialista in Psicologa Clinica e specializzata in Psicoterapia Familiare ad indirizzo sistemico relazionale, si propone il servizio di Psicoterapia Familiare.

La Psicoterapia Familiare strutturale è un insieme di teorie e di tecniche rivolte a trattare l’individuo nel suo contesto sociale, tale terapia mira a cambiare l’organizzazione interna della famiglia. Quando la struttura del gruppo familiare si trasforma, anche le posizioni dei componenti di quel gruppo cambiano. Ne risulta dunque il cambiamento delle esperienze di ciascun individuo (Minuchin S. 1974).

Il servizio di psicoterapia familiare si rivolge alle famiglie, alle coppie e agli individui (adulti, bambini e adolescenti) quando si presentano le seguenti problematiche:

  • Disturbi dell’alimentazione
  • Disturbi legati all’alterazione del tono dell’umore
    fobie e le forme ossessive
  • Disturbi di ansia e attacchi di panico
  • Dipendenze
  • Disturbi psicosomatici
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“Per un mondo senza etichette: inclusione e innovazione”. E’ questo il titolo della  VII edizione della Settimana Nazionale della Dislessia che quest’anno si svolge dal 3 al 9 ottobre.

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Come funziona l’Holter ECG

L’utente, dopo eventuale prescrizione medica, può recarsi direttamente al centro o può contattare il numero 0962.26961 e richiedere un Holter a 24 o 48 ore.
L’holter cardiaco si effettua attraverso un apparecchio che registra l’attività elettrica del cuore. Al paziente vengono applicati sul torace alcuni elettrodi collegati all’apparecchio portatile grande quanto un I-phone, da indossare per il periodo prefissato dal medico, di giorno e di notte.
Una volta terminato l’esame, l’utente dovrà recarsi nuovamente presso il centro per rimuovere gli elettrodi e consegnare l’apparecchio contenente i dati che verranno scaricati ed inviati al medico refertatore. Il tutto in tempi rapidi per garantire una diagnosi veloce.

I vantaggi

  • Prenotazione rapida
  • Refertazione di un team specializzato in tempi brevi
  • Possibilità di refertazione in modalità “urgenza”