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Giornata Fiocchetto Lilla, da Starbene un approccio multidisciplinare per i disturbi dell’alimentazione

Il 15 marzo di ogni anno si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla che ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione purtroppo sempre più diffusi soprattutto tra i giovanissimi. Secondo la Società Italiana di pediatria «dai primi anni 2000 a oggi il numero di persone con disturbi alimentari in Italia è passato da 300 mila a oltre 3 milioni, e potrebbe essere persino sottostimato: il 30% delle persone colpite ha meno di 14 anni, con casi diagnosticati già tra gli 8 e i 10 anni». I disturbi alimentari possono riguardare insomma tutte le fasce di popolazione.

Intraprendere un percorso di prevenzione e cura con nutrizionisti e psicologi è dunque fondamentale. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Chiara Polimeni e la dottoressa Raffaella Lazzarin, rispettivamente nutrizionista e psicologa presso il Centro Starbene di Crotone.

«Una corretta alimentazione – spiega la dottoressa Polimeni – è fondamentale per il benessere fisico e mentale a tutte le età. Supporta la crescita e lo sviluppo ottimale di organi e tessuti, previene malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari, supporta le funzioni cognitive e immunitarie. Rivolgersi a un nutrizionista è un atto di amore verso il proprio corpo, un modo per ascoltarlo e rispettarne i bisogni. Che si tratti di gestire una patologia, di migliorare le proprie abitudini o di trovare un equilibrio con il cibo, il nutrizionista è un alleato, un professionista che accompagna il paziente in un percorso di cura di sé. La giornata del Fiocchetto Lilla ci ricorda quanto sia delicata la lotta contro i disturbi alimentari, ma anche quanto coraggio ci vuole per chiedere aiuto. La prevenzione si basa sull’educazione che promuova una sana relazione con il cibo e con il proprio corpo, e sull’autostima che deve essere coltivata per imparare a riconoscere il proprio valore come persone, indipendentemente dal peso o dalla forma del corpo. La diagnosi precoce è cruciale, perché permette di intervenire tempestivamente, e la cura richiede un supporto multidisciplinare: il lavoro di squadra tra nutrizionista e psicologo è fondamentale perché il cibo è intrecciato con le nostre emozioni, con la nostra storia, con il nostro modo di vedere noi stessi».

Un supporto psicologico è poi necessario: «In occasione di questa giornata, dedicata alla sensibilizzazione sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – aggiunge la dottoressa lazzarin -, è fondamentale ricordare l’importanza del riconoscimento dei segnali precoci e la promozione di una cultura del benessere psicologico. Prevenzione significa educare all’ascolto del proprio corpo e delle emozioni, favorendo un dialogo aperto. La sintomatologia non si manifesta esclusivamente attraverso il comportamento alimentare, ma anche tramite segnali psicologici, quali: senso di colpa, rabbia, difficoltà nella regolazione emotiva, difficoltà relazionali. Il processo di cura inizia con la relazione, all’interno di uno spazio sicuro, accogliente e non giudicante».

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