Tutto è pronto per il primo giorno di scuola. In Calabria la prima campanella suonerà lunedì 16 settembre e genitori e bimbi sono pronti a ricominciare. Riprendere al meglio le attività, iniziare un nuovo percorso e affrontare eventuali sfide guidati da esperti e professionisti con serenità è fondamentale. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Raffaella Lazzarin e la dottoressa Emanuela Vrenna, rispettivamente psicologa ed educatrice del Centro Starbene.
Inizia un nuovo anno scolastico, come prepararsi al meglio per il rientro?
Quando si avvicina il momento di tornare a scuola può risultare utile per bambini e genitori ripristinare le routine: impostare la sveglia ad un orario che si avvicini a quello scolastico, dedicare qualche ora degli ultimi giorni di vacanza ai compiti per l’estate, affiancare i bambini nella preparazione del materiale scolastico.
Si rileva frequentemente l’ansia di rientrare a scuola. Risulta però importante distinguere tra due forme d’ansia:
ANSIA COSTRUTTIVA: forma d’ansia lieve che sprona a migliorarsi, a spingersi oltre i propri limiti, a voler “fare meglio”;
ANSIA DISTRUTTIVA: paura che paralizza, che sembra quasi annullare tutto ciò che si era studiato con impegno. In questo caso può risultare utile rivolgersi ad uno specialista.
Nonostante le sfide, il contesto scolastico offre numerose opportunità, come lo sviluppo di competenze sociali, lo sviluppo di autonomia e responsabilità, stabilità e struttura nello stile di vita.
Da parte dei genitori risulta importante sostenere e incoraggiare i propri figli, ponendosi come punto di riferimento; mostrare un coinvolgimento attivo nelle attività scolastiche che richiedono la presenza di un adulto (compiti, riunioni, colloqui).
Come gestire eventuali dubbi sull’apprendimento dei bambini?
Alcuni bambini possono manifestare alcune difficoltà che rendono più complesso il percorso di apprendimento. Spesso è proprio la scuola a segnalare tali difficoltà poiché rappresenta un contesto strutturato con attività più organizzate. In alcuni casi i genitori possono risultare molto spaventati in seguito a tali comunicazioni, iniziando a pensare agli scenari più complessi e irreparabili. Per il genitore risulta sicuramente difficile prendere contatto con le fragilità del proprio figlio, rendendo comprensibile un iniziale smarrimento, tuttavia risulta fondamentale riconoscere e prendere in mano la situazione. Risulta funzionale creare una rete tra scuola e famiglia, che consenta un passaggio di informazioni e una comunicazione diretta su quelle che possono essere le difficoltà e i bisogni del bambino, favorendo una presa in carico immediata del caso.
Qual è il percorso da intraprendere qualora un bambino manifestasse un’effettiva difficoltà?
Risulta importante intercettare possibili difficoltà già dalla scuola dell’infanzia, osservando i prerequisiti base delle abilità scolastiche. Questo consentirà di prevenire l’insorgenza di un disturbo o di limitarne l’intensità. Ad esempio, in caso di sospetto di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), affidarsi ad un professionista che si occupa della valutazione e del trattamento di disturbi del neurosviluppo, consentirà una valutazione accurata e minuziosa ed eventualmente una successiva presa in carico, che fornirà al bambino gli strumenti necessari per affrontare il percorso scolastico in modo più autonomo e sereno.